TORX Trail Running Races 6-15 Settembre 2024

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Il Tor des Géants® raccontato dallo scrittore Simone Sarasso | DAY 1 & 2

Mordere i sogni

Al TOR non dar niente per scontato.

E, mi raccomando, non fare programmi, perché tutto può cambiare...
Da un momento all'altro.
Quest'anno sono di nuovo a spasso per  colli e panorami mozzafiato col mio amico fraterno Mien Barrel, che di mestiere fa la guida escursionistica e si è preso la briga (again, dev'essere recidivo. O volermi molto bene...) di farmi da balia.
L'idea è guardare la partenza domenica mattina, poi stare tranquilli durante il giorno e fare un tappone notturno.
Nel cuore ho gli occhi della mia amica Benny, emozionatissima al suo primo TOR. Si è preparata alla grande e, quando ci salutiamo prima che passi il cancello riservato ai partenti, ci abbracciamo e le ripeto nell'orecchio quello che le dico sempre prima di ogni gara: "Forza e onore!".
Lo so, è una frase da film e forse perfino troppo "gladiatoria", ma racchiude il mio infinito rispetto per la dedizione e la tenacia con cui Benny ha preparato questa gara che mi fa battere il cuore.
Al via c'è anche Federica, che l'anno scorso si è infortunata a dieci giorni dal TOR.
Oggi è qui, pronta a mordere il sogno e assaporarne la polpa deliziosa sino in fondo.
Federica è un'autentica poetessa della corsa: a La Thuile compie una delle sue magie: arrivata in anticipo di un'ora abbondante sul cancello, sfodera dallo zaino il flauto traverso ed incanta gli astanti.
Poco più tardi, in base vita arriva anche Benny, ed è una bella emozione vederla così in forma.
Il viaggio è cominciato.
Mien ed io partiamo per Valsavarenche: ci andiamo con il suo furgone e la mia auto, e lasciamo un mezzo a Cogne ad accoglierci l'indomani.
Ceniamo con affettati e rosti e, insieme all'ottimo cibo della valle, assaporo anche l'autentica atmosfera del TOR: nel tavolo accanto al nostro parlano della gara. E lo stesso fanno gli avventori del bar di Valsavarenche, un'ora più tardi.
Nella settimana del TOR, il TOR è l'anima della Valle, il suo cuore genuino d pulsante. Chiunque ha un amico o un'amica che corrono, oppure conosce qualcuno che fa il volonTIR, oppure da una mano lui(lei) stesso(a).
È bello essere qui.
È bello far parte di questo sogno.
Le frontali si accendono a mezzanotte e Mien e io partiamo per il Rifugio Sella.
Al Lauson ci arriviamo con le dita intirizzite e il cuore che scoppia di meraviglia.
La montagna di notte è una scossa elettrica, un pieno di adrenalina, un sogno inatteso all'alba.
Sopra di noi, il cielo di velluto è trapunto di diamanti grezzi.
Se spegni la frontale e spingi il naso all'insù, il cuore perde un battito.
Proprio sul colle ci sfilando davanti i runner in testa allo corsa: Franco Collé è una locomotiva inarrestabile. Il suo passo fa tremare i polsi.
Al Sella arriviamo che l'alba è spuntata da poco.
La prima voce ad accogliermi è quella di Lisa Borzani: "Non dirmi che hai fatto il Lauson, Sarasso!"
Annuisco e sorrido come un bimbo.
La Regina del Tor alza gli occhi al cielo: " Adesso le ho viste proprio tutte..."
Dopo colazione, riposiamo un paio d'ore e poi Mien e io scendiamo a Cogne.
Ho i piedi stanchi e il petto gonfio di gioia quando entro finalmente in doccia dopo un numero infinito di ore in giro.
Penso che il mio "infinito", in confronto al numero di ore che i concorrenti impegneranno a correre da qui a domenica è una barzelletta. Nè più nè meno.
Eppure ci sono.
Ancora una volta, il viaggio è iniziato e io sono salito a bordo.
Sono così grato per le opportunita concessemi dal mio lavoro.
Raccontare storie per vivere è un gran privilegio.
Avere il privilegio le storie del TOR è un regalo senza pari.
Grazie a tutti.
Domani si parte per Donnas.
Godetevi il TOR.
Godetevi tutto.

Aggiornato: Lun, 10/09/2018 - 19:27