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Rifugio Vittorio Sella

 

“Obiettivo natura al Vittorio Sella”

 
Altitudine: 2588 m
Indirizzo: Loc. Lauson – Valnontey - 11012 COGNE
Periodo di apertura: 1 aprile – 25 settembre
Contatti: +39 0165.74310 / +39 349.1899168
[email protected]
www.rifugiosella.com

 

I rifugisti: Jean e Maurizio Mapelli

Il Sella è gestito dalla famiglia Mapelli da oltre trent’anni. Oggi sono i fratelli Jean e Maurizio ad aver ‘ereditato’ questo luogo di accogliente natura. Con amore e passione per questi luoghi e per gli sport polivalenti che permettono di viverli fino in fondo, vi accoglieranno quassù.

“Il rifugio era una delle case di caccia di Vittorio Emanuele. Anni dopo fu acquistato da un biellese, amico dell’alpinista Vittorio Sella, cui l’ha dedicato. La cosa sorprendente della storia di questo luogo è che ha visto la trasformazione di Vittorio Emanuele II da cacciatore a protettore della natura. È infatti proprio lui che volle la riserva naturalista e faunistica del Gran Paradiso, poi diventato parco. Un vero Paradiso degli animali, dalle esplosive fioriture: da fine maggio a inizio luglio. Facile incontrare camosci e stambecchi e ancora più facile innamorarsi di questi luoghi”.

 

Il Sella

Nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, il rifugio rispecchia l’amore per la montagna di colui cui è dedicato: Vittorio Sella.

Jim Curran, in un libro sul K2, scrive di lui:
“Sella è ancora ricordato come forse il più grande fotografo di montagna di tutti i tempi. Il suo nome è sinonimo di perfezione tecnica e raffinatezza estetica”.

Eredita la passione per la montagna dallo zio Quintino Sella, fondatore del CAI. Non a caso il rifugio è del CAI Biella. Ha asceso, tra i primi, in invernale, il Cervino e il Monte Rosa, ma anche la traversata invernale Bianco è tra le sue imprese. Le sue fotografie sono arte e storia insieme, lodate dal grande Ansel Adams per il “senso di meraviglia” che suscitano.

Una curiosità: Sella fotografava le montagne utilizzando lastre fotografiche, pesanti e fragili da trasportare, ma sue inseparabili compagne fin nei luoghi più remoti del mondo. Per poterle trasportare sviluppò un equipaggiamento speciale, sacche da sella e zaini modificati. Per amore delle vette, questo e altro.

 

Action

La conca del Lauson, nella quale è situato il rifugio, grazie alla sua esposizione è innevata da novembre a maggio e offre allo sciatore alpinista alcune fra le più suggestive ascensioni e traversate della catena del Gran Paradiso.
D’estate, c’è l’imbarazzo della scelta tra svariate escursioni:

  • al Colle della Rossa (3195 m) in 2 ore e ½ : seguendo l'Alta Via n. 2, dalle spalle del rifugio, si raggiunge una bella quota, ai piedi dell’arcigna Punta Rossa. Dagli ampi pianori dominati dalla Costa di Lauson e poi su fino alla dentellata dorsale del valico.
  • verso i Casolari dell'Herbetet, 2435 m: si tratta di uno dei siti più panoramici dell'intero Parco nazionale del Gran Paradiso. La vista sulla Valnontey è grandiosa, con una successione di cime e ghiacciai che non teme confronti. La salita ai Casolari è anche un'occasione per incontrare la fauna del parco.

Alpinismo

  • In 5/6 ore sulla Grivola, 3969 m: una delle più belle montagne delle Alpi, il suo aspetto piramidale la rende riconoscibile da ogni versante, tanto che Giosuè Carducci l'ha definita «l'ardua Grivola bella». Il percorso si snoda verso il Colle della Rossa, 2844 m, e poi verso la Nera, 3491 m. Dal valico appare la Grivola. Si attraversa il ghiacciaio del Trajo e poi su per il crinale verso la cima.
  • In due giorni, sul Gran Paradiso 4061 m: la più alta cima interamente in territorio italiano e il più ambìto 4000 delle Alpi. Il battesimo di quota 4000, per molti alpinisti avviene dalla Valsavarenche, mentre l'itinerario che sale dalla Valnontey è per alpinisti più esperti, fino allo spettacolare Ghiacciaio della Tribolazione. Un nome, un programma. E poi sul Ghiacciaio del Gran Paradiso fino alla vetta lungo la via normale, che sale dai rifugi Vittorio Emanuele II e Federico Chabod.
  • Gran Serz 3552 m: è la cima più facilmente raggiungibile dal rifugio Vittorio Sella, per questo è diventata una meta classica. Sulla cresta che divide la Valle di Cogne dalla Valsavarenche, è un affascinante punto panoramico. Le rocce che conducono alla cima offrono una facile e divertente arrampicata.

 

Le nostre specialità

“Amiamo la tradizione, quindi vi accogliamo con piatti tipici valdostani, fonduta e polenta, zuppa di cipolle, verdure e orzo, ma anche tanti piatti vegetariani: torte salate e insalate”. 

 

Appuntamenti e suggestioni estive

  • Rifugi in festa, 3° domenica di giugno: in occasione di questo appuntamento, ormai annuale, organizziamo un concerto di fiati. Un pomeriggio di musica al rifugio.

 

Aggiornato: Ven, 04/05/2012 - 17:29