TORX Trail Running Races 6-15 Settembre 2024

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"Impressioni dello scrittore" by Simone Sarasso - Tor #Day4: Giornata da record

Giornata da record, signori e signorine.

Notte in bianco e colpi di scena a colazione. Dopo una cena deliziosa a base di carnazza e polenta e una stellata infinita di troppi caffè, arriva la notizia che Franco Collé si ritira al trecentesimo chilometro. La spettro della crisi di cui si vociferava da ore l'ha raggiunto e gli ha azzannato i polpacci.
Franco molla quando è in testa, e Javi ne approfitta. I giochi son tutti da rifare, e in sala stampa contiamo i minuti e ossessioniamo di refresh la pagina coi tempi del basco.
È quasi mattina quando usciamo di fuori tutti quanti: giacche azzurro TOR e facce stropicciate. Mi raggiunge Mien Barrel, la guida escursionistica e naturalistica che mi accompagnerà da oggi fino alla fine dell'avventura. Mien è un tipo molto cool e rilassato: conosce il mestiere, girare con lui sarà uno spasso. Lavora per Sirdar, una società della valle che si occupa di far felici i turisti accompagnandoli ovunque desiderino lungo sentieri e ghiacciai.
E poi è un fan degli Slayer, che Dio lo benedica: li ha visti diciannove volte dal vivo. Diciannove, hai presente?
Mentre io e il mio nuovo amico discettiamo di dischi e sport adrenalinici, parte la musica de I PIRATI DEI CARAIBI: il vincitore del TOR 2017 è in arrivo a Courmayeur!
Quando lo avvisto in fondo alla passerella, non posso fare a meno di notare le ginocchia gonfie: inconvenienti della cavalcata lunga un sogno. Ma sulla faccia di Javi splende il sole. È felice sul serio.
Dopo aver festeggiato a cappuccio e brioche, accogliamo a cuore spalancato anche Braccio di Ferro Bosatelli. Ha gli occhi zuppi di fatica e orgoglio, questo secondo posto brilla d'onore sconfinato.
Io e Mien siamo felici come tutti quanti, in piazza. Son le sette del mattino e sembra la notte di capodanno. Il TOR trasfigura spazio e tempo.
Inforchiamo le auto e giù a rotta di collo verso Gaby, dove ho una stanza in cui non ho dormito, e qualche bagaglio da raccattare.
"Che si fa?" domando a Mien. "Valtournenche?" è là che ho previsto di volare secondo la mia precipitosa tabella di marcia.
"Aspetta" fa il mio nuovo amico. "Prima c'è un posto che devo mostrarti".
Andiamo col suo furgone fino a Niel, un meraviglioso villaggio Walser incastonato tra erba e pietra. Qui c'è un ristoro che scalda il cuore: polenta e vino rosso. Mentre sto controllando gli ingressi in cerca del pettorale 1001 incrocio due occhi che non vedo da tempo: "Andrea!"
Andrea Arcidiacono è un vecchio amico dei tempi in cui mia madre mi trascinava controvoglia a Gressoney. È milanese e di mestiere fa l'architetto, ma è anche un fotografo coi fiocchi.
Lui e Marco, che con la reflex in mano è un professionista, dormono qui da due giorni, fotografando ogni concorrente di passaggio.
Beviamo qualcosa e ricordiamo i vecchi tempi, ma il solito pensiero continua a ronzarmi in testa: "È arrivata la concorrente 1001?" lo domando ad alta voce e una commissaria risponde scuotendo la testa.
Silvana, dove sei?
Io e Mien decidiamo di andarle incontro e, dopo un'ora e mezza di viaggio lungo sentieri scoscesi, la troviamo. Grandi abbracci e ritorno a Niel tutti insieme.
Al ristoro racconto a Silvana Favre del libro che sto scrivendo, le dico che la seguo dal primo giorno e che muoio dalla voglia di intervistarla, quando avrà finalmente tagliato la linea del traguardo.
Sorride, mi dice: "Grazie, con grande piacere". Ci scambiamo i numeri, Silvana riprende a macinar chilometri.
A cena ci raggiungono Elettra ed Enrico: Elettra Gallone sta girando un film parallelo al mio libro, spesso condividiaml storie di atleti ed entusiasmo.
Alle 21.00 parte la Tot Dret e l'emozione ci travolge. Elettra ed Enrico fanno riprese spettacolari: sudore e lampade frontali. Buio e dislivello.
Dopo cena raggiungiamo Silvana in base vita a Gressoney. Ha riposato, s'è fatta massaggiare, si cambia e mangia uno yogurt. Si attrezza per la notte e riparte: ha gli occhi pesanti, ma il cuore è colmo di meraviglia. È la concorrente più giovane del TOR e io sono così fiero della sua concentrazione. Della sua incrollabile determinazione.
Silvana Favre riparte che là fuori è buio pesto. La sua frontale s'inerpica nell'oscurità.
L'appuntamento è domani a Valtournenche. Buonanotte, ragazza prodigio. Un passo alla volta, tramuta l'orizzonte in un sogno a occhi spalancati.

Aggiornato: Gio, 14/09/2017 - 10:30